Grandi guadagni o un trappolone ?
Ha lasciato tutti di strucco veder sprofondare il prezzo del petrolio, tutti sorpresi nel vedere gli arabi dell’OPEC lasciare invariata la produzione, i prezzi sono scesi fino a 65 dollari usa.
Cosa c’è dietro questa manovra ?
Negli ultimi anni i vari fondi sovrani hanno conquistato pezzi di economia europea ed americana, sono ormai azionisti di rilievo di grosse aziende internazionali, e non parliamo di Alitalia …. Ma forse può essere considerato un esempio di come gli Arabi entrano a gamba tesa sui mercati mondiali. Nei Paesi Arabi si è sempre prodotto una cosa sola, il petrolio. Grazie al petrolio si sono conquistati grandi patrimoni, perché accettano di veder tracollare il prezzo e quindi incassare miliardi di dollari in meno ?
Riflettiamoci sopra:
1) Le fonti fossili alternative si stanno moltiplicando, l’estrazione del gas di scisto ed il petrolio da sabbie bituminose sono ormai una realtà. Tutto questo mette in crisi la supremazia nel settore economico principale dei paesi arabi. Mantenere basso il prezzo del petrolio vuol dire creare grandi difficoltà a queste nuove aziende (Shale Gas etc) che hanno investito grandi capitali nei nuovi processi di estrazione. Questo capitale oggi va remunerato ma il crollo dei prezzi rischia di portare queste società verso il fallimento. Si dice che sotto i 70 US dollar queste nuove estrazioni rischiano il blocco. Quindi tenere basso il prezzo del petrolio potrebbe aiutare gli Arabi ad eliminare dei concorrenti pericolosi.
2) Gli Usa sono finalmente diventati energeticamente autosufficienti grazie a queste nuove scoperte, oggi non si oppongono a un crollo del prezzo del petrolio perché ciò causa grandi difficoltà alla RUSSIA. Nello scacchiere geopolitico quindi non evitare il tracollo dei prezzi consente di danneggiare il “nemico di sempre” e creare difficoltà a PUTIN …. A quale costo ?
3) Gli Usa stanno vivendo una fase di accelerazione dell’economia, mantenere un basso costo del petrolio favorisce la crescita e può accompagnare la fase di aumento dei tassi riducendo le pressioni inflazionistiche.
4) I paesi Arabi tramite i fondi sovrani posseggono tante azioni di società occidentali, favorire una crescita dei mercati azionari vuol dire introitare grandi guadagni. Queste risorse nuove possono rimpiazzare i minori introiti derivanti dal crollo del prezzo del petrolio.
5) La Cina e l’India possono essere agevolati notevolmente da questi bassi prezzi dell’energia, difatti la minore pressione inflazionistica ed i minori costi di produzione possono essere una forte spinta alla crescita economica dei consumi interni
6) L’Europa vive una fase di quasi recessione, i bassi costi energetici possono agevolare un calo dei costi di produzione ed un aumento della domanda interna.
Insomma questa serie di fattori si cela dietro un tracollo del prezzo del petrolio.
C’è da dire che fioriscono quotidianamente nuove notizie sul lancio di nuove forme ecologiche di energia, di oggi la previsione di Toyota di commercializzare nel 2015 la prima auto ad Idrogeno ….
Tenere basso il prezzo del petrolio potrebbe essere l’unico deterrente all’implementazione veloce di quelle energie pulite in grado di distruggere per sempre il modello di “sviluppo” dei paesi Arabi. Può essere questo un nuovo segnale di acquisto sui mercati azionari ??
La locomotiva dei mercati finanziari è solo all’inizio di una nuova lunga fase di espansione ??
Certo è che i tassi non sono stati mai cosi bassi (praticamente zero) e si esce da questo trappolone solo con una fase prolungata di crescita economica, altrimenti il trappolone si trasformerà in una decennio di recessione e di crisi economica.
A chi gioverebbe ??
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