Come sopravvivere alla bolla dei Titoli di Stato

11 Gennaio 2011 –  

Il decennio 2000-2010 ha creato un popolo di risparmiatori avversi al rischio. 

Dopo circa 75 anni di salita dell’azionario molti avevano sottovalutato i rischi di questa tipologia d’investimento, ciò perchè con un paniere adeguatamente diversificato dal 1926 al 2000 i rendimenti delle azioni era stato nettamente superiore in quasi tutti i decenni al rendimento dei titoli di Stato.  Ciò aveva fatto ritenere a molti esperti che l’investimento azionario nel lungo termine (almeno un decennio) avesse pochi rischi e molte opportunità.

L’ultimo decennio (definito anche decennio perso) è andato contro questo assunto determinando un cambiamento totale di opinione degli esperti ma anche del pubblico indistinto di risparmiatori.

A ben vedere il decennio perso ci ha portato in una situazione per gli investitori molto migliore della precedente e vi spiego in pochi punti il perchè:

1)l’apertura del mercato dei titoli e lo sviluppo di internet consente l’accesso a informazioni impensabili fino a soli 10 anni fa.

2)le piattaforme aperte come Fineco consentono di acquistare titoli di tanti paesi e di tanti emittenti a prezzi molto competitivi

3)esistono sistemi di certificazione che permettono di identificare i migliori consulenti finanziari presenti sul mercato (efpa-italia è un esempio), persone preparate le cui qualità professionali sono riconosciute da enti sovranazionali.

 

Questa serie di vantaggi disponibili a tutti sono ancora appannaggio di pochi risparmiatori evoluti, ma per fortuna sempre più persone cercano queste informazioni in rete.

Veniamo all’argomento dei titoli di Stato in potenziale bolla speculativa:

“la media storica di rendimento di un titolo decennale è posta intorno al 5%, in quanto deve remunerare sia il tasso d’inflazione fisiologilo (2-3%) sia il rischio emittente che nel lungo termine esiste sempre. Oggi, nonostante i ribassi dell’ultimo trimestre, i rendimenti del BUND -titolo di stato tedesco a 10 anni – o del T-Bond (omologo USA) sono posizionati a ridosso del 3%.  Siccome nel lungo termine tutto tende a riportarsi verso la media statistica, nei prossimi mesi o anni avremo un rialzo dei tassi rilevante ed un rilevante deprezzamento dei titoli di Stato”

Ovviamente il gregge dei risparmiatori al momento è tutto posizionato su titoli di Stato o peggio su Obbligazioni Bancarie a lungo termine……… il bisogno di sicurezza della collettività ha creato una nuova potenziale bolla speculativa pronta ad esplodere.

 

Sopravvivere a questa fase e guadagnarci non è cosa facile, occorre navigare a vista, ed attenzione la scelta della liquidità a basso rendimento difronte ad uno scenario reflazionistico non è opportuna.   Ormai da oltre 3 anni i risparmiatori continuano ad inseguire i tassi dei conti correnti incentivati, ma perchè mai una banca dovrebbe offrirvi un tasso d’interesse maggiore di quello che potrebbe pagare rivolgendosi a un’altra banca ???  Infatti qualsiasi banca prende a prestito i soldi al tasso Euribor, perchè dovrebbe offrirvi il 2 o il 3% se l’euribor è a 1% ???

La globalizzazione ci fornisce alcune risposte che vanno nel senso di investire parte del proprio risparmio su particolari titoli di Stato in valute estere dove i tassi sono già sopra le medie storice, magari coprendoci dal rischio cambio.  Ma è nella diversificazione e nella gestione dei cambiamenti che si generano importanti rendimenti con il denaro, lavorando sui titoli di Stato se il proprio livello di rischio è basso, oppure su valute e mercati azionari se il proprio profilo di rischio è più alto. 

L’equazione di sempre è   più rendimento= più rischio 

Un bravo consulente con una buona diversificazione e lavorando su correlazioni ed inefficienze di mercato può guidarvi alla costruzione e manutenzione  di un portafoglio che a parità di rendimento abbia un rischio minore, o che dato un certo rischio abbia un rendimento maggiore.

La correlazione è uno dei fattori strategici primari nella costruzione di portafoglio, difatti differenti tipologie di titoli rispondono in maniera più o meno diversa agli stessi eventi.  Per esempio in caso di aumento dei tassi d’interesse normalmente i titoli di Stato perdono mentre i titoli finanziari (banche e assicurazioni) salgono.  Studiando le decorrelazioni e valutando i diversi scenari di mercato è possibile costruire portafogli che sfruttano alcune oscillazioni solitamente negative per gli investitori.

Le inefficienze di mercato attengono soprattutto le fasi di Stress, quando i timori relativamente ad alcune tipologie d’investimento diventano eccessive.  Per esempio un improvviso calo delle aspettative d’inflazione fa crollare i titoli inflation linked.  Ciò che per altri genera timori, quindi vendite forzate, diventa opportunità per la mente preparata.

Sopravviverete alla bolla dei titoli di Stato … se ci sarà ??

Con un bravo consulente al vostro fianco avrete maggiori probabiltà di guadagnarci.

Buon investimento a tutti. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.