Non riesci a comprendere gli eccessi di pessimismo e le grandi oscillazioni dei mercati finanziari ?
Per capirne di più spieghiamo i fenomeni “FAT FINGER” ed “ALGORITMI AD ALTA FREQUENZA”
Alcuni eccessivi ribassi di mercato, che sembrano giustificati dalle notizie politiche o economiche negative, (Guerre, fallimenti, recessioni) spesso nascondono eventi che niente hanno a che vedere con la solidità delle aziende o l’andamento delle vendite e quindi gli utili delle società.
Due di questi fenomeni sono il FAT FINGER e gli ALGORITMI AD ALTA FREQUENZA.
Il FAT FINGER (tradotto “IL DITO GROSSO o GRASSO”) è un eccesso di salita o discesa di un titolo o di un intero indice semplicemente perché un Trader di una grande Banca d’Investimento ha commesso un errore nell’inserire un ordine di acquisto o di vendita. Facciamo un esempio : immaginiamo che una grande Banca o un Fondo d’investimento debba impiegare 1 Miliardo di Euro per acquistare un titolo ALPHA. Il Titolo ALPHA ha un valore di mercato di 1,1 euro. Nell’inserire l’ordine di acquisto il trader “FAT FINGER” sbaglia ad inserire un ordine di acquisto ed immette un ordine a 11,1 euro invece di 1,1 euro. In tal caso accadrebbe un forte rialzo del prezzo del titolo ALPHA fino ad arrivare a 11,1 euro o quasi (dipende dal volume di ordini o da eventuali blocchi del mercato) e tutto ciò accade per un semplice errore di digitazione. Ugualmente può accadere, ma con ribasso, se viene immesso un ordine di vendita ad un prezzo sbagliato di 0,11 euro. Immaginate poi che quando ci sono questi andamenti anomali si attivano gli ordini automatici di cui parleremo al prossimo paragrafo. Ovvio che una volta esaurite le vendite e gli acquisti legati al “FAT FINGER” il titolo rientrerà sui livelli normali, lasciando però sul campo perdite ingenti per chi ha comprato o venduto in perdita, chi è stato fermo non ha subito danni ma al limite ha subito solo uno spavento.
GLI ALGORITMI AD ALTA FREQUENZA sono dei software che immettono ordini di vendita e di acquisto automatici al verificarsi di determinate oscillazione dei prezzi dei titoli. Questi software servono per migliorare il controllo del rischio o per fare utile dai piccoli movimenti dei prezzi ma in alcuni casi possono condizionare molto i mercati finanziari. Facciamo un esempio nel quale questi algoritmi possono causare grandi ribassi di mercato: mettiamo che una compagnia di Assicurazioni BETA si affidi a un Algoritmo ad alta frequenza per tutelarsi in caso di grossi ribassi del mercato. Se il prezzo di un indice o di una obbligazione scende al di sotto di un determinato livello, in automatico si generano ordini di vendita. Ma la Compagnia BETA non è la sola società ad aver impostato questo Algoritmo, c’è anche la Banca GAMMA ed il fondo DELTA ad aver impostato un algoritmo su quel titolo o indice. Ecco che si innescano una serie di vendite a catena causate da un ribasso del titolo o dell’indice che generano altre vendite e che poi fanno sprofondare il titolo o l’indice a livelli inverosimili. Con questo meccanismo, questo è un dato reale di oggi, abbiamo tante Aziende quotate in Borsa che presentano un prezzo di mercato al di sotto della liquidità di cassa, cioè il loro valore di mercato è inferiore addirittura al denaro che hanno sul conto corrente bancario. Quindi, quando ci sono questi eccessi di mercato, vendere è solitamente la cosa peggiore da fare poiché incassiamo una perdita certa e favoriamo ulteriori crolli di un indice che vale molto di più.
Durante i miei studi accademici degli anni 80 e 90, i Prof di Economia e Finanza spiegavano che il prezzo di una azione, di un’indice o di un BOND rispecchiano razionalmente le notizie e le informazioni, i titoli incorporano già tutte le notizie note… In oltre 25 anni di lavoro ho compreso che invece in un mercato totalmente irrazionale nel quale ci sono tanti fenomeni anomali quali i FAT FINGER e nel quale dominano gli ALGORITMI AD ALTA FREQUENZA, quasi mai il prezzo di un titolo rispecchia le notizie, le informazioni e lo stato di salute delle Aziende o degli Stati che lo hanno emesso.
Il mercato finanziario è sempre o eccessivamente pessimista o eccessivamente ottimista, raramente è razionale o lo è senza che nessuno se ne accorga.