Perché il dollaro è tornato forte… quando finirà  questa fase di rafforzamento?

18.05.2010 – Le motivazioni della forza del Dollaro sono da ricercare nelle felici scelte di politica economica varate dal governo Usa nella fase di profonda crisi successiva al fallimento di Lehman Brother.  Tali scelte hanno portato a una ripresa dell’economia USA sulla cui durata non è possibile azzardare previsioni. Ma diamo uno sguardo ai dati economici 

La ripresa negli USA continua a pieno ritmo, non piùspinta semplicemente dagli approvvigionamenti ma anche dai miglioramenti degli indicatori per occupazione, vendite immobiliari e spesa al consumo. Il prodotto interno lordo reale (PIL) èaumentato ad un ritmo annualizzatodel 5,6% nel quarto trimestre del 2009, il ritmo piùveloce in sei anni. Alcune previsioni indicano un dato superiore al 4% per la crescita annua del PIL nel primo trimestre del 2010. Tale ritmo potrebbe non essere facile da mantenere per tutto il 2010. Tuttavia il miglioramento della ripresa èevidente, e le previsioni di consenso sul fatto che l’economia USA cresceràdel 3,1% nel 2010 lasciano pensare che si allontani lo spettro di una crescita lenta per l’america. Grazie al fatto che i consumatori americani iniziano a spendere nuovamente (anche se il debito delle famiglie diminuisce), si riaccendono le speranze che le aziende americane contribuiranno a sostenere il tasso di crescita della ripresa. Sicuramente èaumentata la fiducia verso l’azienda america nel suo complesso. Dopo l’accumulo di liquidità, le societàUSA hanno i mezzi per iniziare nuovamente a spendere. In altre parole, di fronte ad una forte ripresa, le societàamericane potrebbero invertire il trend degli ultimi anni ed iniziare ad aumentare stipendi, scorte e i programmi di spesa capitale.Con la crescita degli stipendi ancora bassa e la disoccupazione relativamente alta, il dato d’inflazione inflazioneanno su anno (CPI) del 2,3% a Marzo non costituisce una minaccia immediata alla ripresa; i rendimenti dei benchmarkobbligazionari, sebbene abbiano bucato la soglia del 4% non destino ancora preoccupazione seria. L’S&P500 ha chiuso sopra i 1,200 punti a metàaprile spinto dai forti utili societari, tra cui quelli di primo trimestre delle banche di WallStreet.

C’è da dire che tale fase di euforia non dovrebbe durare ancora a lungo.  Il forte apprezzamento del DOLLARO è di per se un fattore che genera minore competitività rispetto alle aziende Europee. A questo aggiungiamo le problematiche di un sistema finanziario troppo “VIRTUALE” nel quale si è perso il contatto tra denaro circolante ed “ECONOMIA REALE”.

Molte sono le riforme che attendiamo per rilanciare una nuova fase economica più stabile, ma ci vorranno almeno 10 anni.  Vivremo quindi ancora per molto tempo veloci cambiamenti e rivoluzioni di mercato.  Possedere una piattaforma di investimento flessibile e veloce, supportati da un consulente esperto e capace, farà la differenza tra un risparmiatore ed un’altro.

 

Dr Luciano AMato

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